Non sapendo cosa scrivere, ho deciso di pubblicare (mamma mia che termine da giornalista!) una sotto-specie di poesia, che ho composto di ritorno da prata nel weekend del mio diciottesimo compleanno. Solamente due persone l'hanno letta, e una di queste scrive sul blog...
Si può definire un inno alla gioia dedicato ai miei amici e al bel paesello.
P.S.: Dopo averla letta, trattenetevi dall'irrefrenabile desiderio di volermi candidare ai più prestigiosi premi di poesia!!!
Lo sai che quel giorno prima o poi dovrà arrivare,
ma l'importante è farlo aspettare;
hai davanti un'estate per poterti divertire,
ma l'epilogo lo conosci, è il ripartire.
I saluti non li sopporti e soprattutto con quella gente,
che fantastici momenti ti ha lasciato nella mente;
e allora lì decidi di far loro un giuramento,
ad autunno inoltrato riprenderà il divertimento;
sarà soltanto un giorno e poi tutto finirà,
ma tu sarai grande e il paese non lo dimenticherà.
Il calendario osservi da quando sei tornato,
amici e gente nuova hai conosciuto con il tempo;
ma il pensiero è sempre vivo e non l'hai cancellato,
non lo puoi ignorare, è giunto il tuo momento.
Guardando da un finestrino ti accorgi con stupore,
la realtà che ti appartiene non dista tante ore;
chiudere gli occhi e riposare per cercare di dormire,
ma l'ansia non ti dà tregua e rischi d'impazzire.
Trattori parcheggiati nel bel mezzo di una terra,
e pensi che quel luogo non sia meta per la guerra;
l'insegna del paese ti strappa un bel sorriso,
a te sembra ci sia scritto "Benvenuto in Paradiso".
L'autunno ha rimosso il suo opaco e grigio velo,
il sole splende in alto nel suo bel azzurro cielo;
respiri a fondo nell'aria un profumo di libertà,
qualcuno ti ha già detto che è la maggiore età.
Li trovi radunati attorno ai tavolini del bar,
gli amici assai speciali che hai lasciato mesi fa;
dopo saluti e abbracci ti guardano e con premura:
"Finalmente sei arrivato, era tanta qua l'arsura!"
La compagnia ti annuncia una cena in pizzeria,
e dopo questa di corsa in birreria;
nel cammino per la strada sei un vulcano scatenato,
ma sotto casa trovi un tuo amico inaspettato.
Senza storie ti propone di far tappa al capannone,
"Lì sarete solamente tu e il bancone!
Una porta secondaria darà accesso al sogno tuo proibito,
uno scaffale di alcoolici assolutamente incustodito!"
Nel tragitto tira fuori un pacchetto con dell'erbetta,
lo guardi un pò stupito con un'aria assai sospetta;
e lui: "Non è quella con cui giocavi da bambino,
e adesso per favore mi passeresti l'accendino?"
Una cosa tira l'altra e ti senti il padrone
di una terra sconfinata ma sei solo un pò coglione;
finalmente sei arrivato alla porta tanto attesa,
ma nell'aria c'è un odore, un odore di sorpresa...
Hai la porta lì davanti ma sei incerto sul da fare,
il tuo cuore dice "avanti" e le gambe non finiscon di tremare;
il tuo sguardo cerca il suo per allentare la tensione,
ma da amico si comporta e ti dona uno spintone.
Con il cuore saldo in gola non riesci a respirare
e il motivo è lì di fronte, tanta gente ad aspettare;
non sai proprio chi guardare che la folla poi ti assale,
e nel calore di un momento ti soffermi poi a pensare,
per te l'anima del paese quanto conta e quanto vale.
sabato 28 aprile 2007
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1 commento:
sei davvero un ragazzo pieno di sorprese...l'ansia di arrivare guradando fuori dal finestrino il paesaggio che piano piano cambia e ti diventa familiare, il non riuscire a chiudere gli occhi e rilassarti, il vedere i trattori in mezzo alle terre e il senrirsi arrivati in paradiso...sono tutte cose che sentivo sempre io da piccola. e anche ora che ho 24 anni (che non sono tanti eh sia chiaro) il tratto di strada da ancona a pescara non passa mai...e quando la macchina arriva tra le montagne e le supera laciandosi il mare alle spalle sento sempre quel brivido di frenesia.. e mi sento viva.
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